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Quel viaggio ad oriente

Un giorno passato
a mettere ordine
alla fiera del tempo perduto
tra saloni ed arredi
un tappeto persiano
a tombolo un ricamo
l'ametista
il living antracite
la ceramica e il cotto,
sfiorato un pezzo di antiquariato
un'occasione irripetibile
all'ora di punta,
un po' assente
spaesato
fisso al villaggio d'oriente,
la ricerca del viaggio
la scoperta di quella gente.

Voci in successione
piccole forzature
non in ascolto,
lo scorrere di un messaggio
mai arrivato,
essere soli tra tanti,
incomprensibili intimi oggetti
e filati,
l'inerzia che sospinge
sè stessi e dice:
è il momento di andare via,
ma il versante del mondo
è un display che si accende
il tuo numero ha fermato il risciò
gli impegni sono passati di mano
le conoscenze i ritagli
il padiglione di un altro mondo,
ti raggiungo dove tu vuoi:
il mio tempo non è stato perduto,
era la città proibita
che stavo cercando.

 

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