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Via da te

La mia vita è più vuota
da quando me ne sono andato via da te
e non è nemmeno più vera
e più sana
e io sono soltanto più solo
e inutile
come la volontà.

Andarmene non è servito.
Non posso dire di averti lasciato
me ne sono solamente andato:
per smettere con la dipendenza
per non essere sottomesso
per non rendermi ancora più ridicolo.
Odio sentirmi debole
voglio essere forte.

Se non me ne fossi già andato,
l'avrei fatto, prima o poi
ma solo adesso, dopo tre anni,
capisco che non è servito
se continuo a pensarti.

Adesso non possiamo più comunicare
non posso più venire a trovarti
non posso più adorarti.
Lo faccio ancora, quando non ti odio
ma non è vero odio il mio.

Io per te forse non sono stato niente:
una pozzanghera invece che acqua pura
dove poterti dissetare, specchiare.
Un tizio qualunque con un cazzone.
Il tizio col cazzo che non gli si drizzava.

So che soffri sempre.
Soffri terribilmente nel fisico e nell'anima.
Cosa potevo darti se non altra sofferenza?
Ma ero innamorato di te.
Tornare indietro sui miei passi sarebbe un rischio:
far pace per poi dire una parola sbagliata.
Per questo non potrei più cercarti.
Non credo si possa riparare agli errori fatti.

Mi oppongo a questo sentimento d'amore
con la razionalità della paura,
con la smorfia di superiorità
che mi porta ad andare via.
Anche se la ferita poi si riapre ogni volta che ti penso
e non mi dà la forza di alzarmi dal letto
un letto che sarebbe solo di dolore.

Questo amore è sempre stato solo mio.
Io non so cosa sono stato per te
l'avrei voluto sapere.
Solo dopo avrei dovuto decidere
se andare o restare.

 

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