Un ago fra le dita
con il filo di rovo
cucio i bordi
sui miei fianchi di lana vergine
la maglia che mi porgi.
Mi veste la pelle
che si ritira
mentre scivolano le notti
sui miei monti
sui miei rigoli d'acqua,
con pazienza
m'offri lo scudo, ditale
per non pungermi le mani,
le unghie s'arrampicano
sulle parole della tua bocca,
bacio ogni tua sillaba feconda.
Si sfilan mentre cucio
i frammenti di cuore
vado poi a tagliare:
donna, strigliata dalla vita.
M'adorna
questa maglia
che ogni notte si scuce
e ricamo l'abbraccio tuo,
imbastisce, ogni giorno
addosso la vita.