Le sagome nere
degli alberi
curvi a fissare
lo stagno plumbeo,
fermo.
D'un tratto
gelido
un brivido
vibra la nebbia opalina,
trafitta
dal primo raggio di sole
spezzato
in mille gemme iridescenti.
Lorenzo, sei un lettore attento. Si, mi piace rappresentare l'esplodere delle sensazioni, dovute ad un mutamento improvviso... Peccato che tali sensazioni siano una breve "estate di San Martino" nell'inverno dell'esistenza...
..."triste in un treno all'alba"