Buttato come uno straccio
giace nell'angolo quel tuo vestito,
da tempo, troppo, mai raccolto
fra polveri e ragnatele
il tuo odore è sparito,
come te, ormai.
Un raggio di luna illumina quella foto,
ricordo di un'estate dolce ed afosa,
giocata a rincorrerci fino allo sfinimento,
ed i tuoi occhi, fissi nell'attimo, mi guardano mesti
mentre il sorriso, appena accennato, mi percuote l'anima.
L'urlo di una sirena rompe il silenzio,
ricordi di gioie scavano dentro di me,
ed un grido esce dal nostro giaciglio, ormai freddo,
in cerca di due cuori persi nel mondo.
Dove sei, gioco della mia vita?
Chiave di volta del nostro rapporto,
chi ti ha tolto, chi vuol far crollare la nostra cattedrale?
Mentre la luce tremula di una candela ti illumina in volto.
Mi fissi, come se non ci fossi,
sondi la mia mente alla ricerca di un perché.
Ma in fondo ha senso tutto questo?
Ci siamo amati, ed ora solo il suo ricordo potrà scaldarci.