Astuto asciugo le acque degli occhi
per non farti vedere l'Uomo Mortale.
Il poeta è rinchiuso nei muscoli
i muscoli nell'apparenza
che a te tanto piace
a me sdegna.
Entrambi
apparteniamo alle notti.
Le tue illuminate da luci prepotenti
da musiche invadenti
da sguardi che ti toccano
intrisi di Pecunia.
Le mie accese da tante sigarette
da note mai sentite
dalla gatta che mi dorme
sulle punte delle ginocchia.
Tuttavia siamo così simili!
Tu per quello che ora sai:
Ti amo da tanto.
Io per quello che voglio:
Spesso mi aiuti a morire.
Il corpo sempre più livido,
rincorre violenza, scompare vergogna.
L'anima piange, è lei scarnificata.