Forse son io prigioniero di questo infinito.
Che ogni strada mi apre due vie,
ma ogni via è una strada.
Scegliere non posso, libero non sono.
La vita procede senza fermate,
si illude di compiere scelte,
ma tutto cambia
lungo il binario che fine non vede.
Scorrono le immagini
Forti e crudeli,
ci abbagliano, ci illuminano.
Le tende si abbassano
E nell’uomo poniamo lo sguardo.
Compagni di viaggio
Chiusi ed inerti stanno;
si lasciano trasportare
senza resistenza tentare.
Troppo veloce fugge lungo la via,
scendere è impossibile,
cambiare un miraggio rimane:
la fermata non resta nella folle corsa.
Solo una porta aperta rimane,
in fondo al vagone
che per ultimo passa.
Si lascia dietro
Il sogno di un ritorno;
almeno un istante
ed il treno è già vuoto.