Povero straziato core che pace più non trovi,
dilaniata è omai la tua essenza e si forte il dolor
che, brandendoti, tutto t’avvolge.
Non v’è cura alla tua pena né sollievo puoi trovar,
nell’oblio di chi fu cagion di tal sciagurata sorte,
chè il mal d’amor non s’argina come solco nella terra
ma perenne sen va dissipando ogne tua parte,
fino a che di te non resta, che l’vago ricordo
del custode di sì alto sentimento.
Ah, mesto e diviso è l’innamorato a cui amor non fu ricambiato;
che cagion d’essere ha nostra vita se non l’amore?
Disperato e chi letizia cerca ‘n Pluto e ‘n sua prole.