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Raccontami la tua storia, zingara!

“ Sono qui per te
e tu canterai la mia illusione,
i miei capelli son come l’oro
ma le mani vi han sempre posto
steppe bruciacchiate,
il mio nome è solo il silenzio
e le gambe si adagiano leggere sul fiume,
vivo nel ricordo del suo passo
la baracca raccoglieva i gemiti
e la serra la sua terra,
non aveva bastoni arrossati di sangue
ma solo due rose variopinte
me le pose sulle labbra
e soffiò una canzone,
vorrei proprio venire con te
ma il richiamo si spense sulla gola,
mi adagiò lentamente sull’erba
e la sua mano non bruciò la mia pelle.
- Posso accarezzare il tuo volto- mi disse
- e baciare la tua bocca
perché il sorriso non è spento
al fiore che pongo sui nostri corpi.-
Io profondamente l’amai
come l’abbia incontrato non rammento,
sai, evito il giorno
e mi dà proprio fastidio il bagliore
e la monotonia del vivere a catena,
ma lui raccolse il pianto della zingara
e rinfrescò la mia arsura,
non l’ho più rivisto da allora
e vago tremante perché mi trovi,
dove sia andato è difficile saperlo
il carro l’han trovato in pezzi
dicono che i suoi fiori siano appassiti
e che il cuore non abbia retto,
a me non rimane che piegarmi nella fredda caverna,
ma la tua chitarra può riprendere il mio sospiro
e quell’attimo d’amore,
i miei occhi son proprio stanchi.”

 

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0 recensioni:

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18 commenti:

  • Anonimo il 07/04/2011 03:56
    un soffio, malinconia ma il ricordo bello di una storia lontana, che ti è rimasta nel cuore e che racconti con capicità di scrittura che in te sono innate... ciao amico mio carla
  • Aedo il 24/03/2008 21:07
    Grazie infinite, Lucia, delle belle parole! Ciao
  • lucia cecconello il 23/03/2008 00:36
    Complimenti eè davvero bella
  • Aedo il 13/01/2008 11:00
    Sono felice, Ade, che ti sia piaciuta la mia storia sulla zingara!!! Grazie!
  • Aedo il 05/01/2008 12:10
    Grazie, oceano. Questa poesia fa parte di un ciclo sul Cantore e la Zingara, personaggi simbolici volti a far rivivere emozioni del profondo, oggi sommerse dalla società massificante. Grazie di nuovo.
  • Aedo il 04/12/2007 23:56
    Grazie, Carlo e Ugo, delle vostre parole: si tratta di una poesia a cui tengo molto per le atmosfere evocate.
    Ciao
    Ignazio
  • Carlo Caredda il 04/12/2007 23:29
    Complimenti Ignazio
    da l'impressione che sia scritta tanto tempo fa o mettiamola così...
    ti fa tornare indietro nel tempo
    Bella veramente
    Ciao
  • Ugo Mastrogiovanni il 26/11/2007 10:54
    Una vicenda toccante verseggiata con bravura e grazia.
  • Aedo il 26/11/2007 08:57
    Grazie, Alfonsa, per le belle parole, che hanno caratterizzato il tuo commento.
    Un caro saluto
    Ignazio
  • Gabriella Salvatore il 24/11/2007 20:37
    è vramente coinvolgente, ti prende dall'inizio alla fine, ti toglie il respiro e ti fa piangere lacrime d'amore.
    Bravissimo 10
  • Aedo il 23/11/2007 23:50
    Grazie infinite, Cinzia! Ho voluto rappresentare l'amore nell'apice della sua potenza, in modo quasi epico. Al di là degli aspetti tragici, è l'emozione totalizzante dell'amore la protagonista della mia composizione.
    Un abbraccio
    Ignazio
  • Cinzia Gargiulo il 23/11/2007 23:44
    Bellissima, commovente... magica!!
    La sua magia investe il lettore che si sente coinvolto dalla storia della zingara e di colui che ne raccolse il pianto...
    Un abbraccio.
  • Aedo il 23/11/2007 16:20
    Angelica e Katie, grazie infinite per la grande sensibilità, che avete dimostrato.
    Un abbraccio
    Ignazio
  • Anonimo il 22/11/2007 16:44
    Una storia molto commovente, con bei versi che affascinano il lettore.
    Il finale tristissimo è emozionante, va bè anche tu oggi sei riuscito a farmi piangere, forse è il caso che prenda qualcosa? La camomilla mi fa schifo, di gocce non ne voglio sentir parlare.
    Ma chi se ne frega, sono un'autolesionista continuo a piangere, tanto non è mai morto nessuno dalle troppe lacrime, giusto?
    Ciao Ignazio
    Angelica

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