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NASCITA

Il bambino del quinto piano è nato.

Mi dicono sia maschio.

Sua madre è bruna, me la ricordo appena sposata,
Quando è venuta a vivere qui.

Può dirmi qualcosa un nastro azzurro alla porta
Come di un anello tra la vita e la terra,
Il sole nella casa nascosta all’universo
La distanza tra una mano e l’altra nel tentativo di sfiorarsi.

Mentre sono come si può stare nel secondo che viene subito dopo,
(l’aria impacciata di chi si muove a scatti brevi),
Si fa un giorno pieno di foglie sul selciato.

Dentro il sangue una promessa di umido e giallo d’erba
E nella testa il bisogno di un angolo buio,
Per vedere ancora una volta tra i giochi d’ombra e le foglie
Il lampo d’un colpo di fucile.

 

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5 commenti:

  • Anonimo il 22/05/2009 02:05
    finale di una bellezza evocativa immensa... complimenti
  • Ugo Mastrogiovanni il 10/12/2007 09:41
    Versi di benvenuto ad un bimbo che nasce in un mondo certamente non congeniale e non degno di tanta purezza << Come di un anello tra la vita e la terra>>. Un legame col mistero dell’universo che riluce per pochi attimi su una terra immeritevole di questo lampo di santità. In sintesi, mi sembra di intendere che è il monito di un poeta capace di raffinato ermetismo e vibrante poesia e, qualunque sia la vera, lascia adito a più di una interpretazione comunque positiva.
  • marco moresco il 28/11/2007 11:15
    bella poesia, ermetismo di grande fascino

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