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CREATURE SAFFICHE

Svelatemi
o Numi del cielo
o amabile Venere
o chiunque abbia creato l'Eros,
svelatemi vi scongiuro
l'arcano mistero di costoro:
son giovanissime dee puttane
o dolci figlie di Saffo?
Ninfette in amore,
amabili creature saffiche
con i loro corpi nudi
attorcigliati e avvinghiati uno su l'altro
fino a formarne uno solo.
Anima nell'anima
respiro nel respiro
fiamme di paradiso.
Acerbi potentissimi sensi
scambiatevi lancinanti effusioni,
esplodete di malizia e innocenza.
Brividi, sussulti e fremiti
son lugubri rintocchi di messa funebre,
orgasmi, orgasmi e orgasmi
rosari sussurrati nel silenzio della chiesa.
Grazie potente Zeus
grazie divinità tutte dell'Olimpo
per avermi donato occhi
che possono ammirare
così celestiale visione.
Perdonami Dio della bontà e della purezza
ma io non so rinunciare
alla tentazione di quei corpi.

 

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3 commenti:

  • Ugo Mastrogiovanni il 23/11/2007 10:13
    Stuzzicante e ben esposta l’attrazione che il poeta dimostra per la prosperità femminile, anche se nella prima parte dell’opera sembra ne parli con una certa disapprovazione. Il colloquio con gli dei dell’olimpico è caratteristico e interessante. Trovo irriverente l’accostamento del profano con il Divino. Sostanzialmente lodevole la lirica.
  • laura cuppone il 22/11/2007 12:59
    poesia come strumento di rivelazione di gusti personali.
    ciao L

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