Ho consumato il mio imbarazzo
(velocemente, prima che facesse troppo male)
con frasi sbriciolate
lasciate cadere come pesi morti
oltre le mie labbra indecise e semichiuse
Nemmeno io le ho ascoltate!
Com’è insopportabile il suono della discolpa
a chi la colpa la conduce per mano
È macigno l’ incapacità di perfezionare;
pesante come il non dar peso
alla propria superficialità
Lo sguardo,
curvo sul nulla,
barcolla,
mentre le parole fanno silenzio
o quando inventi le tue ripetizioni
È intollerabile riconoscere un amore