chiagn faccella bella
chiagn n'gopp a stu piett e mammà
sient sti carezz sincer, comm sul sti man sann fa
guardme rint all'uocchie e fatt vasà..
asciugat sti lacrim,è temp, vat a inciprià!
o vel luong è lucent
o spos nun po' aspetà...
Complimenti cara aurora, sai anch' io come te scrivo poesie e siccome sto cercando di creare qualche opera in vernacolo, leggo poesie in napoletano per imparare a scrivere il dialetto. È proprio vero che il napoletano fa commuvere più dell'italiano. Ho vinto un concorso letterario classificandomi seconda nei racconti brevi, spero di parteciparne ad un'altro con una poesia in napoletano, a presto.
Le tue idee sono molto belle, esprimono una grande sensibilità. La poesia dialettale, sono napoletano e scrivo molto in dialetto, è bella perchè ha una musicalità tutta sua, particolare. Il nostro dialetto è una lingua: si scrive in un modo e si pronuncia in un altro. Pensa esistono in commercio volumi di grammatica napoletana.
Ugo ti ha dato un giusto consiglio: consultare i vocabolari napoletani. Io, se non ti offendi, te ne do un altro: per imparare a scrivere bene il dialetto napoletano, leggi tante e tante poesie di Totò, Marotta e di Eduardo de Filippo e, perchè no, anche qualche testo treatale. Sono gli unici che hanno usato il dialetto novecentesco, quello attuale.
Quando vuoi qualche consiglio non esitare a mandarmi un messaggio. Mi fa piacere aiutare chi vuol esprimersi con il nostro meraviglioso idioma.
Ciao, ti rileggerò con interesse.
Mi è piaciuta la tua poesia in vernacolo, molto reale ed espressiva. Se permetti, vorrei darti un consiglio: ho notato troppe parole tronche, usate si nel parlare, ma poco correnti nello scrivere il napoletano, se ti va, ti consiglio di consultare i vocabolari napoletani on line http://www. napoletanita. it/vocabolario. htm e http://www. napoletanita. it/cgi-bin/vocabolario. pl di Umberto de Fabio, potresti trovarne giovamento per il futuro. Cordiali saluti. Ugo.