Il cuore è un calamaio colmo di parole ancora non scritte.
Accelera il suo cammino mentre incrocio uno sguardo,
sa che le strade del fato poche volte sono dritte
e per questo ora m’impedisce ogni sorta di azzardo.
È un mazzo di tarocchi che già conosce il mio futuro,
ma eterno incompreso non viene mai ascoltato.
Ora davanti ai miei occhi c'è come un muro,
forse per difendermi da un mondo che mi è negato.
Si nasce per trovare, se ne abbiamo la fortuna,
il compagno della vita e magari molti amici,
le realtà son più amare al chiaror della luna:
dolore, rassegnazione e parole ingannatrici.
L’amico mio più grande resta ancora il mio cuore
che continua a sperare in un finale positivo,
ma ormai dopo tanto si è chiuso nel dolore
e pure ai bei complimenti è diventato schivo,
ed un secondo amico, quello stesso solitario mare
che già da ragazzina raccolse sconfitte e pianti
laddove l’onda s’infrange e ancor più nitido appare
il bisogno di quegli affetti davvero importanti.
Perdonami amico mio se ancor non ho reagito,
se invece di andare avanti ricordo i vecchi sbagli,
dovrò di nuovo cambiare, questo già l’ho capito
ma non così tanto, ormai son solo dettagli.
E a voi là fuori, gente del mondo esterno
vi prego di non pensare alla me stessa che fu,
ricordate che sempre, pure dopo un lungo inverno
verrà anche per una sì agognata primavera.
Per te, mio dolce lui che da una vita intera attendo,
ripongo nel mio ultimo sogno una speranza soltanto:
che tu abbia la forza di dissolvere quest’attimo orrendo,
per poi stringermi finalmente fra le lacrime d'un felice pianto.