Mi chiamo notte
e tu forse non mi riconosci più
e ti allontani spaurito,
eppure hai parlato con me
e hai percepito i miei sussurri
quella volta che all’angolo del ponte
hai giurato parole eterne
a lei che ti guardava palpitante,
mi chiamo notte
e i dolci venti primaverili mi hanno eletto sorella,
adesso non riesci a scrutarmi, ragazza impaurita,
ma ti rammenti quando
disperata per un amore naufragato
hai pianto sulla strada deserta?
Credevi che fossi sola
e ti sbagliavi, amica mia,
è stata proprio la tenera notte
ad asciugare i tuoi spasimi,
poi hai accarezzato sorridente il pomo della porta
e non sapevi perché.
Qualcuno ora penserà ad uno scherzo balordo
o ad un gioco di fantasisti,
a volte può accadere
che un fiore sorga in un cimitero di lacrime,
e allora perché stupirsi
se io vi chiamo a raccolta
allontanando dai cuori la nebbia
e colorandovi i volti?
Quando il vostro cuore sarà deserto
quando in casa le voci diventeranno troppo assordanti
quando sentirete di non poter neanche piangere
quando il bagliore del giorno vi sconvolgerà gli occhi,
allora uscite all’aperto
io sarò lì a soffiare nelle vostre anime
un sorriso e una carezza
e ad affidare al vento una canzone di speranza,
mi chiamo notte
il mio nome adesso lo puoi pronunciare
e riconoscere la mia voce
quando la tua mano ricercherà tesa
un orizzonte d'amore.