Santi Lumi squarciate queste tenebre d'incerto meditare, ridatemi un nuovo chiaro punto di vista.
Signori del Neon, creatori dei LED a basso consumo, padroni delle lampade alogene, dominatori dell'abajour correte in mio soccorso.
Il buio qui incombe, è una marea montante che già mi cela le caviglie ed ora anche le ginocchia vedo fredde tacere nell'ombra.
Anelo cavalcare l'onda elettromagnetica e farmi trascinare dal sacro istinto dell'emissione fotonica.
Sogno il verde di un semaforo, per premere sull'acceleratore.
Il conforto dell'insegna della prossima pasticceria per saziar la gola. La croce lampeggiante di una farmacia per cacciar via il mal di testa.
Lumi Santi non lasciate che la materia mi resti oscura.
Che il peso si faccia onere cupo dalle dimensioni stellari.
Non abbandonatemi a gravitare attorno ad un centro di incertezze di inaudita gravità, come canta Franco.
Le opinioni astrali sono corpi con eccessi di massa e se permanenti in modo eccessivo rischiano di tramutarsi in buco nero.
E sono cazzi cari amici!
Tutto risucchiato dentro anche le onde luminose.
Per questo Vi prego miei Lumi, ridatemi uno dei vostri raggi.
Sparatemi un vibrante dardo che scateni anche solo un solitario lampo...
Mi potrebbe bastare a capire ciò che mi contorna l’esistenza: un flash che mi consenta un’istantanea dai contorni incerti sarebbe già un prezioso inizio.
Concedetemi un momento di nascita in cui partorire una strategia per proseguire, anzi per partire.
Questo buio mi congela e non mi lascia fare nulla.
Lumi accendetemi, ma non troppo, ch’io possa ardire eroiche imprese e non ardere di temperamenti troppo focosi.
O almeno di a Babbo Natale di portarmi un gruppo di continuità, anche di quelli più economici.