Gli amici..
Dal finestrino dell’auto di notte..
Guardare fuori i fari , indistinte luci..
ascoltare musica in silenzio...
Ognuno col suo mondo dentro..
Pensare,
Sognare,
Riflettere...
Il cammino verso non si sa che cosa
Prende il sopravvento,
Tra le dune fitte e le strade sul ciglio del mare..
E la musica continua,
Qualcuno canticchia,
Qualcuno s’assopisce,
Qualcuno ricaccia lacrime
Inconfessati dolori tra le corde vocali
E inghiotte asfalto,
Mentre guida, mentre s’accende l’ennesima sigaretta,
Compagna inseparabile..
Nell’aria d’agosto,
Tutto è così morbido,
Tutto etereo e quasi irreale..
L’atmosfera umida, insistente, afosa
Condiziona gli umori, li rende suscettibili..
Si va in spiaggia, si è deciso..
E come zombie, all’inizio ci sgranchiamo le gambe..
Poi qualcuno fa gli scherzi, qualcuno comincia a correre..
L’acqua è calda, l’intesa è immediata e perfetta..
Si corre verso il mare
Tutti insieme come impazziti..
Quasi tutti…
Qualcuno resta sulla spiaggia dall’atmosfera lunare,
Prepara un fuoco,
Le sue lingue, alte e deviate dal tiepido vento,
Ballano al ritmo incostante dei nostri movimenti..
Usciti dal’acqua infreddoliti,
L’uno accanto all’altro,
Ci scaldiamo e guardiamo l’alchimia..
E torna il silenzio,
Quello di una chitarra acustica dall’auto,
Quello del morbido irrequieto respiro.
Quello dell’incognita del domani,
Quello dell’adolescenza..