Sono chi canta, sono chi non soffre
ma geme sulle note della malinconia,
e la mia voce è ricordo di sogno,
cantore nostalgico di fuochi sulla via
quando i passanti strisciavano sugli zingari
e bruciavano le vecchie capanne,
io vi sussurrerò cosa diceva quella nera libellula
vestita da ragazza
quando dopo aver spiato furtiva
e spento i fuochi
dietro i carrozzoni si avvicinava a qualcuno
gli afferrava le mani
e lo guardava con occhi sognanti,
qualcosa cantava.