Dal buco della finestra
I modi di dire una fragranza che sono estate,
I nudi letti di pietra delle sedie
Che si sono fatti di lucciole e umido di terra;
Siamo io e il mio bambino disegnato sul foglio
E, volendo, un torrente di ombre brune
Lungo il terrapieno che è il lavoro dell’uomo.
A turno si scambiano la luce le lanterne ai lati del pozzo
Con il verde dei prati di tutto il mondo,
Tocco qualcosa di questi fiori che stanno tutti rintanati
Nella loro voglia di essere vita e latte di mandorla.
E mi fermo, prego con gli occhi che tutto questo resti qui per sempre.
E l’oscurità gira in un infinito cerchio concentrico,
Con il suo fiato di polvere, di fresco,
Di legno delle imposte gonfio dell’ultima pioggia.