Tanti sguardi in cerca
della stessa mutevole illusione,
sospinti da colpevole invidia
gli uni degli altri
e confusi da mai raggiunti
traguardi, ritornano,
ogni volta più spenti
al punto di partenza,
memori di aver già fallito
ma pronti a ricominciare.
Cosa speri se non di tenere
sospesa la tua solitudine
fra le gioie e i dolori
di chi, come te, non rischia
di perdere mai?
Febbrile ricerca del niente
che svuota e separa dall'Io
più potente, vibrante di luce
mancata, non più senza veli.
Se il tempo trascorre
in sorda presenza
potresti, accecato e distratto,
scordare chi sei
e renderti schiavo
d'un muto dolore incantato.