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Dove le tende scostano il sorriso
Ruberò la neve al pianto
dove le tende scostano il sorriso
liberandoci.
Da sempre siamo qui
con i sassi nelle suole delle scarpe
nascondendo fiori
in noi che non ci vediamo
eppure l’aquilone porta il vento
di ogni misera vita
e tu che non vuoi
oggi
scansare il tuoi capelli
nella luce di un tramonto
chiuso
dietro al mare
tu che sei nuvola
rugiada sulla soglia di una vela
dentro l’immagine di un tempo
vuoto
e senza punti
tu come acqua apparterrai
nel senso che ci dà una casa
come soldati che combattono al fronte
o vette che si guardano
mute
nel silenzio della notte
apparterrai
come la paura di farsi baciare
per poi perdersi in un prato
soli
o il profumo di una rosa di campagna.
Così io so che il nostro affacciarci
alle persiane di una stanza
toccando muri
e insieme lontananze
lentamente svolgerà l’esistenza
so che noi forse saremo
che come fumi all’orizzonte
o un vetro
toccheremo i due soli nello stesso istante
iato
di un giorno
ma tutto rimarrà
in fondo
ancora qui
nel buio del nostro Amore
teso
come fili elettrici della luce
spaiati tra le distanze
rimarrà
come quella pazza che urla dai balconi dei palazzi
il proprio nome alle cose
e che camminando tra le macchine
nessuno
capirà mai
quello che vede.
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1 recensioni:
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- Mi sono imbattuto per caso in questa poesia che, mi ha subito colpito, lasciandomi un non so che, di mistico e grandioso. bella!


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