Per lunghi corridoi.
percossi da luci artificiali,
danzano le ombre,
riflesso impresso,
di giorni d'inconfessabile piacere.
Ad un tratto si ode
un'eco di risate,
il rincorrersi di sguardi,
catturati all'ultimo istante,
quando ormai sembrava di dovervi rinunciare...
Come al centro di un'arena
dopo mille anni ancora,
puoi respirare l'odore della lotta,
Così rinchiuso in una gabbia di cemento,
ancora una volta,
ti riaffacci in uno sguardo immaginario,
e una passione ti scotta...