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Narrazione di un'idea
Scriverò di un mostro
Scriverò per inorridire
nel Sangue è l’ inchiostro
solo chi vuole potrá proseguire
Non parlerò d’amore gioia e bellezza
Nel sangue ormai nuota la mia carezza
C’è del marcio in Danimarca
C’è una falla nella barca
C’è la puzza di chi è marcio
Di chi osserva da uno squarcio
Marcio è quello che si vede
Vede masse.. porci urlanti
Marcia ormai è la mia fede
Strangolarsi con i guanti..
Marcia di lugubri isole senza respiro
Marcia la voce
marcia la croce
non bastano mani a nasconder la faccia
quando è te stesso a darti la caccia
le stelle son occhi di folli innocenti
proteggono l’anima da fauci stridenti
cinto è il cuore da mani di ghiaccio
di fronte a uno specchio lo guarda un pagliaccio
se guardi te stesso ti prende il terrore
adesso è finita non sei più un attore
avanti coraggio sfida te stesso
quello che sei scoprilo adesso
le palpebre avverton il crescer di rabbia
e sotto le mani lo scorrer di sabbia
ma quando la storia ormai sembra finita
ti accorgerai che solo la strada è smarrita
quella che brucia non è una ferita
quella che spegni non è la tua vita
quella che cerchi non è la tua fine
avvolto nel nulla di una voragine
ceco nel buio cercherai invano
qualcosa dall’alto a darti una mano
e giunse l’aurora a darti man forte
e giunse l’aurora a darti la morte
giunse portando nel seno una chiave
giunse per liberare le anime schiave
e tu fra esse aggiungesti il respiro
in quegl’ occhi di profondo zaffiro
perdesti desideri, pene e paure
si mescolarono in te le nature
la storia che narro è di una condanna
di vite ormai marce coperte di panna
narro di chi non trova un inizio
per quest’ oscuro e infelice supplizio
di questa inattesa e costretta partenza
che viene più spesso chiamata…
esistenza!
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