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La madre
Io
Cammini così, dalla casa
alla scuola, parlando da sola.
La gente ti guarda ridendo
e i bimbi di te hanno paura.
Cammini rasente le mura
gridando e imprecando qualcuno
tu parli a tuo figlio
parlando a nessuno.
Anch'io se mi trovo a passare
incontrandoti sul mio cammino
mi appresto a cambiar direzione
così da non passarti vicino.
La madre
Oggi ti ho fatto un regalo
adesso ti vengo a pigliare
per tornarcene a casa da soli
che tu poi mi dovrai raccontare
cosa hai fatto oggi in classe?
sei riuscito a finire il tuo tema?
la maestra che voto ti ha dato?
hai risolto per bene il problema?
voi che cosa ridete? scappate?
via di qui o vi prendo a sassate
non vedete che parlo a mio figlio?
monellacci lasciateci in pace.
Il figlio
Una lacrima vedo
sopra il volto segnato
da un dolore che un giorno
fino a qui mi ha portato.
Eri bella una volta
felice e serena
mi prendevi per mano
accompagnandomi a scuola
ma la vita a volte
puo essere strana
si accanisce e coinvolge
anche chi l'ama
ed a me è toccata
la sorte più avversa
rimanere in un letto
preso da malattia
Ora qui sù nel cielo
ti vedo soffrire
ti vedo impazzire
per il gran dolore
continui ad andare
a prendermi a scuola
continui a parlarmi
ma parli da sola
e tutti i bambini
di te hanno paura
ed io mi ricordo
di quanto eri buona
Non piangere adesso
ti aspetto quassù
ti prego fa presto
non resisto più.
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- La tristezza è la padrona assoluta,
colei che ti ha spinto a scrivere,
anzichè urlare.
Ci sono ingiustizie a cui io,
non vorrei mai pensare.
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