Sotto questo cielo stellato
Nessun uomo s’isola da Se
Nella linea infinita di una mano scoperta
s’incontra splendida fortuna
Fra monti di Venere e deserti lunari
In un destino patito dal cuore
Zingara silente
Hai unito le nostre vite
fuggito a tutte le guerre nomadi della svista
Sono nato al mondo
In una prigione dove regnava follia
non c’ era nessuna orma paterna a casa mia
Eppure sono tornato dopo aver vagato fra terre alate
Fra paradisi cullati da fremiti celesti
a immense foglie piovose
Bagnandomi i piedi
Su affilati rasoi
Al tuo cuore materno
Al tuo seme donna
A quella fantasia che voleva la vita rosa
Alfio giocava fra le nebbie di Londra
per vedere chi sorrideva per primo
Ti guardava negli occhi
con quei raggi di sole emigrato
E dal suo sguardo profondo
usciva grazia e magia
un piccolo prurito
Una polvere d’oro
Donandoti al sorriso
Vinceva sollecito
spiccioli di ferro e di rame
Nonostante il suono
A battaglio cadente
vicino e lontano