Era bello quel tuo cappotto
rosso come fragole,
ti faceva camminare a balzi ossequiosi
E che dire dei tuoi tacchi,
lame sottili
ti spingevano verso altitudini frementi.
E quella gonna?
fluttuante verso il mare,
schiuma su flutti vogliosi.
Quando poi cantavi,
bevendoti le parole,
il carro di Orione, errante,
riprendeva il suo cammino.