Sono compiaciuto ed affascinato nell'ascoltare i tuoi delicati sussurri, nel cogliere distintamente le grida smorzate mentre ti copro di feroci carezze... Adoro gli interminabili singhiozzi, animati dal gorgogliare infinito di un'oscura emozione... come acqua sulle rocce di quarzo!
Nel delirio del piacere sei l'ametista algente, profanata dal brivido caldo del Simun che mi parla di te; ninfa languida e lasciva ti abbandoni all'oblio, in disarmante attesa dell'evento che segna inesorabilmente la tua carne. Ed io contemplo, con estasi liturgica, il rinnovato sbocciare del tuo morbido ventre, da cui già sgorga e fluisce impudico il rigoglioso desiderio... limo prezioso che disseta e nutre il divino suolo. Vieni... lasciati guidare verso la tua prima notte di quiete!