Mi ricordo che fino a un lustro fa
Sovente ero chino
ad imprimere capolavori sulla tela
Di contesse e duchesse ben vestite
Con le cosce avvolte nella seta
Nella mia bocca il pennello custodito
Lo sfoderavo e lo usavo
Non servivano i colori
Le tele ne erano già impregnate
E spennellando qua e là
Cominciavano a prender forma
Le più sgargianti espressioni sui loro volti
A qualcuna un po’ di rosa sulle gote
Mentre un'altra rosso sangue sulle labbra
C’era una che mentre dipingevo
mi teneva sulla testa la sua mano
Ce ne era una quasi dimenticavo
amava posare mentre era in piedi
Col risultato che quando finivo
Le sue gambe dalla gioia cedevan ed io la sorreggevo
Ho sempre amato dipingere anche per ore
Io, timido artista
di queste signore son stato la gioia
con il lato o con la punta del pennello
fino a inzupparmi la bocca di colore.