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"Flash"

Ho varcato il cancello
sotto il cavalcavia dell'autostrada
che porta verso il mare.
All'imbrunire,
in un giorno d'inverno.

La luce fioca delle candele,
delle vecchie lampade a petrolio,
flash irreali
sui vetri appannati.

Vecchi,
nel cuore e nella postura,
fissavano la mia ombra,
con occhi sgranati,
assetati di speranza.

Bambini,
accovacciati,
attorno ad un contenitore
di latta,
dalle braci scoppiettanti,
intenti a cacciare
dalle ossa,
il gelo
di un giorno di questua.

Fanciulle,
appesantivano
l'adolescente viso,
con fard e rimmel
onde apparire donne.

Vecchie megere,
riflesse,
in pezzi di vetro
dipinti sul retro,
a braccia conserte,
attente,
ancelle di perdizione.

E poi,
in attesa,
che la notte passi.
Dietro i vetri appannati
nel campo nomadi
sotto il cavalcavia dell'autostrada
che porta verso il mare.



... ispirata da un testo dell'autore Duccio Monfardini.

 

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3 commenti:

  • Len Hart il 17/05/2015 11:01
    molto bella e significativa, compl.
  • Ezio Grieco il 05/03/2008 16:14
    Ciao Laura, he sì, Duccio ispira; questa l'avevo scritta nella passata... avventura, l'ho riproposta perche mi pareva... degna.
    Grazie del commento
    clezio
  • laura cuppone il 29/02/2008 18:55
    ... Duccio ispira...é vero..
    Bravissimo clezio!!!
    manipoli sapientemente situazioni e parole...
    mi é piaciuta anche se tristemente vera!!!
    ciao Laura

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