...è curiosa stanotte l'aria di Roma.
Penetra, rapida e frizzante, dalla finestra chiara,
inesorabilmente schiusa in questa notte novembrina,
rara e fascinante.
Tentacoli lunari oscurano la mia vista, e la stanza somiglia,
squadrante e scoscesa, ad una radura dell'anima mia, stavolta.
Bevo quest'aria dal sapore di cornetti sfornati e inchiostro,
ancora vergine d'occhi.
Odo, nella penombra d'alba, vociare strascicato di ragazzi,
stanchi anche per dormire.
M'affaccio e le ombre, effimere ma pensanti, scompaiono.
Son sveglio, ora e ancora.
Rifletto sul niente, beato e soddisfatto, stranamente appuntito,
su pensieri che m'han fatto compagnia,
sapendo di subire i miei tormenti, travestiti da tanti perchè...
Notte felice questa. Astratta e vagante,
per questo impudicamente vera