Odissea imballata d'eroiche speranze,
fin dove meriggio e vespro si fondono,
trambusti smodati di senescenti giovani
inermi, incoscienti sembianze prendono.
Il firmamento maculato dai sogni argentei
di nubi scollegate da intervalli turchini
calano supine loro invertebrate teste.
È rapsodico clima, soporifero di gesta,
d'ibride tentazioni, di seduzioni cocenti,
murmure di sguardi d'amanti in visibilio,
assorti, grondaie di cori bollenti.
La sbiadita tinta oscura, notturna vitale,
ordito temporale di uno scarno crepuscolo,
imbalsamato ode fluente il dialogare,
inconcludente, insensato moto di pericolo.
È follia di stagione bruciata
dal sole indolente che nottetempo svanisce.
È vanesia speranza di popolo
assediato da non identificato nemico.
È brutale in-coscienza di secolo
che assopisce significato e significante!