non c'e' speranza
ne' forza per chiamare gli dei
illusione dei giorni miei
a guardare i vetri
le rose senza foglie
mai verdi cadute dal ramo
non c'e' grido che investe
l'anima che dorme distratta
dagli incubi maestosi
scortesi
nella notte solitaria e attenta
non c'e' mano che tocca
il mio respiro che geme
si strazia fino all'ultimo
non so se sono alla nascita
o alla morte
non c'e' speranza
ne' forza per chiamare gli dei
lascio a voi il sole
il canto e il suono all'alba
percorrere i muri assonnati
colmi di muschio
l'odore sale festoso e richiama alla vita