Natura madre
Ha voluto per me artigli
Rivolti al cielo
Anziché mani,
Dita sottili
E morbidi polpastrelli…
Ha voluto
Che fossi duro, pesante elemento
Che accogliessi creature alate
O fossi tana
E affondassi nella terra
Anziché essere morbida e liscia pelle
Ed aver piedi nudi per correre leggera..
Il mio profilo colpisce l’occhio
Nel suo verticale cammino
E non in quello armonioso di vellutate dune
di ciglia,
di labbra..
Per me ha voluto
Fogliame e muschio
Anziché chioma fluente
Mi ha voluta testimone
Di parole d’amore e disperazione
E appoggio per mani
Promesse
Cuore e nomi
Incisi a lama di coltello…
Tormento
Nell’uragano
Solitudine
nella neve…
Vivo..
Respiro...
il Sole
Padre
Mi dona calore
E segni
Che dentro mi contano gli anni,
Che s’allargano e s’allontanano
Come immobili cerchi d’acqua…
.. Ma il mio tempo
Appartiene anche all’ombra
Che stanche e sconosciute membra
Fiduciose insieme a me
Ritrovano..
Il Vento
Mi ama davvero…
Perché sempre,
Che sia Tempesta
O dolcissima carezza,
Mi ricorda la Vita
E la mia ferma,
Silenziosa
E misteriosa
Bellezza…