Demonio, vizio infame,
mi fai schiavo al tuo potere,
a sfidare la fortuna mi conduci.
Mentre perdo te la ridi,
tanto sai che non mi servono
gli schiaffi della sorte.
Ebetito io ritorno al tuo volere,
ed il dado tiro ancora,
con la febbre che mi sale.
E la carta ancora gioco,
il cavallo seguo ansioso,
la sommessa come droga.
E tu ridi demone!
Mentre io perdo la vita,
e la stima di me stesso,
e barcollo, senza forza ricomincio.
Strega infame, mi costringi
ai tuoi turpi desideri,
vuoi privarmi dei miei sogni, derurbarmi?
Credi che io possa amarti,
meretrice, ad ogni costo
senza onore ne vergogna?
Bestia immonda, anima nera,
ti conosco, riconosco.
So perchè sei dentro me.
Tu sei il mostro che si incontra
nel deserto di una vita,
e ti spacci per compagna.
Sensuale e ributtante
che può dare solo un attimo
di piacere, poi è orrore.
È dolore, aspro rimorso.
È un velo che mi cala
sulla vista e mi confonde.
Un afrore, un sapore
di fiele nella bocca,
che risale dallo stomaco.
Tu sei l'autodistruzione,
sei l'inizio della fine,
il confin della ragione.
Tu sei il gioco, tu sei il vuoto,
sei l'azzardo che riempie,
una vita senza amore.