Ed eccolo lì,
il campione.
Steso per terra,
nudo come un bimbo,
ancor più fragile di sempre,
marionetta scomposta...
Ha cercato aiuto
gridando la sua solitudine,
urlando
per non lasciarsi andare via,
gesticolando
ormai muto.
Il campione una volta apriva le folle,
sconvolgeva i mari;
apparteneva a tutti, una volta.
Quando si alzava sui pedali fiero come un dio,
forte come un lampo,
atroce come solo il più forte sa essere.
Ma poi,
quel san Valentino era solo...
solo come una goccia nella pioggia,
come una lacrima amara...
È solo Marco ora,
in quella stanza piccola come il mondo.
Scrive Marco,
scrive sulle pareti bianche,
parole di pianto, parole d'aiuto...
era ancora una fuga, l'ultima...
eccolo lì, il campione,
riverso in terra come un giocattolo rotto...
Zitti, il campione dorme...