Mi hai dato la luce con un semplice sorriso,
mi hai donato la gioia con quattro fragili parole.
Sotto gocce rade e scure, mi hai fermato il cuore
con un timido buongiorno,
e l'hai straziato di dolce agonia con l'eco di una confidenza.
Per una manciata di insignificanti secondi
ti ho assaporato con tutta me stessa,
dopo un'eternità di distacco,
ho divorato in una sola volta
tutto ciò che non avrò mai,
consapevole dell'eccezione destinata a restare tale.
Tre volte nella mia vita,
con un bacio frettoloso,
un abbraccio di pietà e
con le tue ultime frasi,
ho toccato la felicità irrisoria di una speranza vana,
presto sostituita, il giorno dopo,
da un sapore amaro di unicità e realismo.
Però questa volta, avevo davvero sperato
che sarebbe stato diverso.