Ricordo emozioni lontane sfumate nel tempo
quando Padre a me era l’istinto,
da qual forza solevo acquistar nel duello col mondo.
L’esser di me acceso era
eruttar dalla bocca il vivo fuoco,
che inondare il suolo poteva.
Divampar forza vitale
tal reazione natural sapeva,
di libera esplosione sensuale.
Gioivi innocente senza un lamento
non di ragione non di falsa morale,
privo di colpe a tal sentimento
non conoscendo la forza del male.