Anni di vento e pomodori secchi
distesi in fila a consumarsi al sole
Onde di mare e l’aria si faceva sale
rubato ai faraglioni neri come la pece
Anni dal dorso instabile
giorni come bandiere
incatenate all’ancora
del mio tempo migliore
Poco rimane d’un lungo andare
mestiere di vivere per mete incerte
dove tracce di luce segnavano
strade e continui cambiamenti
Anni di nebbia e giorni secchi
l’odore del mare si fa aspro
come i ricordi peggiori, in fila
si schiera l’esercito dei miei errori
E non c’è dolore dentro la sabbia
la guerra è altrove, dove si muore
prima del tempo, senza alcun senso
e nessuno che spezzi le catene.
Il mare questa notte sa cantare
accoglie una striscia chiara
quasi una strada ben delimitata
luccica d’argento la nottata
Una stella curiosa m’ha chiesto di Te.