La mia dimora
È la tana
Sotto terra oscura e umida,
Dalla quale insieme a creature fredde
Nel sangue,
Emergo in cerca
Della luce,
Del calore…
La mia dimora
È un battito di ciglia
Di qualcuno,
Che distrattamente guardava
Nella mia direzione
Quel giorno…
La donna allo specchio
Non ha scelto
Davvero,
Ma una lacrima sottile
Governa leggere curve del viso
E calda
E salata
Scende
E alleggerisce
Occhi colmi di speranza e gioia, di strazio e sangue…
Mi sento viva
Nella tua mente,
Mi sento donna tra le tue mani,
I tuoi occhi creano per me
Abiti meravigliosi,
A volte neri
E sottili,
Schiaffeggiati
Da questa brezza feroce,
Infuocati
Da questa meravigliosa crepa nel marmo,
Che sovrasta recalcitranti mura,
Pietre
Erose,
Sommerse …
E accenderò un fuoco stanotte
Proprio dove il bosco disperde l’occhio
E il fumo richiamerà
Sussurri indiscreti
E luce scaccerà bestie affamate
E mani che vorranno afferrarmi
E portarmi via
Bramando quella morbida sincronia,
Cadenza palpitante,
Della quale vorranno cibarsi
Per l’illusoria voglia di vivere
Ancora …
La mia dimora ospita
Il mio cuore,
Esploso e ricomposto
Nell’attimo della mia mano nella tua
E dell’addio più lento e denso
Che mai avremo baciato…