Tradiscono le mie convinzioni,
seta purissima in cui avvolgere le mie bugie,
mi nutrono con le lame delle tue parole
ferendo il mio stomaco ma non il mio coraggio.
Deturpano gli affreschi dei miei sogni,
preziosi scrigni dove racchiudo la mia ipocrisia,
mi imprimono sulle mani il ferro ardente
lasciato nella fornace della nostra passione,
per sentire ancora quanto brucia sulla pelle.
Frantumano i cristalli delle mie speranze,
lucidi specchi sui cui guardare i mille volti della mia vigliaccheria,
mi fanno ascoltare l’assordante boato
dell’esplosione di una bolla di sapone,
per capire quanto fragili ma impressionanti erano le mie certezze.
Mi riempiono e colmano quotidianamente,
fino a traboccare da ogni parte nella mia vita,
uno in fila all’altro, uno dopo l’altro,
periodico trascorrere di ventiquattro ore,
incrementano i miei anni,
arricchiscono le mie esperienze,
rendendomi, senza chiedere compensi, l’uomo che sono.