poesie » Poesia libera » Uomoni a Donnovan e Donnule a Pozzuoli ai non Esistenti ai Moby Dick
Uomoni a Donnovan e Donnule a Pozzuoli ai non Esistenti ai Moby Dick
Si sono spente le luci
Sull’abat-jour del giorno si è posato un velo
Si è infranto in rosso
Nell’iride celeste dei nostri occhi
Nel buio indaco
C’è ancora un po’ di freddo
Un’aria pura montana entra dalla finestra aperta
Illuminando i vetri
Un piccolo mal essere
L’ultimo raggio di luna
vola intorno a noi
Si intona alle persiane
Balla nei ventri
No! non schiacciarlo
Non è una zanzara
È una piccola lucciola famelica
Perduta nel suo sogno di falena
Vieni qui Balenottera mia
Fra le mie braccia nere
Tengo un arpione
Una scialuppa
La naufragata zattera
Del Mio ultimo amore.. amata.. amante…
La mia mano tra le pieghe del lenzuolo
Cerca dolcemente il calore delle tue dita
La bocca cerca baci di parole
Pronunciate in invisibili mormorii
In piccoli bagliori tremanti
Leggermente paurosi celati
Sono sussurrati solo in lingua leggiadra
Negli oscuri gelati la leggenda dei sogni
Si scioglie nella primavera la neve
Al primo contatto di Sole
Mi sento vuoto in volo
Sul tuo seno nudo proibito
scorre nella chiara limpida dolcezza
la sorgente freschezza
l’aura aulica vittoriosa
nella fornace bruciante del canto
di acque petrarchesche
Quelle scorrenti
Nell’essenza acquosa della pietra
Il cuore luminoso della roccia
brilla
Nelle Pozzanghere di sangue
Di questo mondo martoriato
Si riflette il vuoto
Un viso dai mille volti
Tutte le maschere che ho indossato
Adamitiche Hitleriane Giudaiche
Fino a quello che sono oggi
Qui adesso e ora
In sete infinita
Non si appaga mai
Ulula morde
Divora se stessa
Svanendo svenendo
In un banchetto infernale divino
siamo venuti arrivati andati
Dal letto del fiume
alla Sorgente di Casa
Charlie... sii Paziente
12
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
0 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0