La luna disseta il fiume con la sua lucentezza
ed io clandestino in una notte che non mi appartiene
mi confondo tra le ombre degli alberi spogli d’autunno
rubando al cielo distratto tutte le sue stelle spente
come un ragno paziente che tesse la sua bianca tela
qui sulla sponda del fiume dove il sole non sorge
Una volta mi hanno detto di non perder mai la fede
ma io ho smesso di pregare quand’è morto mio padre
perché ho ferite sulla pelle ormai cicatrizzate
il tempo che è passato lentamente le ha curate
ma le ferite sotto pelle…sono madri di dolore
e nelle notti senza stelle fanno ancora male
le ferite sotto pelle…sono madri di dolore
e nelle notti senza stelle le sento ancora sanguinare.
Girano le pale dei mulini a vento
spinte dal respiro di tutte le speranze
girano le pale dei mulini a vento
come un cane impazzito che si morde la coda
ed io qui seduto sul bordo del tempo
osservo in silenzio la vita passare
a volte lenta e zoppa ed a volte di corsa
a volte stanca e triste ed a volte gioconda
ma nel walzer dei giorni profumati di sogni
spesso lei è meschina... puttana ed assassina
ed allora come un ladro esco a frugar nel cielo di notte
alla ricerca di una perla…o qualcosa da rubare
Una volta mi hanno detto di non perder mai il sorriso
perché c’è sempre un orizzonte oltre un campo di grano
ma con negli occhi il tramonto della più bella età
ora bevo vino rosso brindando con i rimpianti
con negli occhi il tramonto della più bella età
oltre i campi di grano non vedo più brillare i diamanti
Quante cose che ho perduto tra bestemmie e preghiere
quante strade che ho percorso senza mai partire
quante volte ho creduto di poter quasi volare
…e quante volte ho dovuto fare finta di capire
che la vita è una giostra di cavalli rossi e gialli
.. che la vita è una giostra…anche quando non gira!!!