M'infosso in un buco e saldo alla terra resisto ad una persuasione artificiale
un imponente incedere di metallo e plexiglass
un violento innesto di microchip
un futuro freddo e calcolato nei dettagli
degno d'un asimov malvagio
un tapirulant dell'areoporto che scorre sotto i nostri piedi
ci porta verso un'aereo da prendere per forza
è un uomo sorridente che stringe la mia mano e dice
fidati, la mia droga è la migliore.
un sorso di veleno ormai nello stomaco
vomito e disegno col sangue realtà di terrore
Urla mp3 rimbombano per l' I-city
e le persone sono chiazze rossastre impastate con lo sfondo
sono isole di musica scelta
caratteri d'abiti decisi
mentalità da telefilm
che il loro sangue serva d'avvertimento
prima che la natura
si sopprima.