Brilla e favilla la fiamma che avvampa
Arde e corrode contorce e divampa
Si avvolge e avviluppa sul canto del vento
Si scuote e si sfascia in rovente lamento
Di bragia e tizzone si strugge incessante
Si sfila in garbugli di fumo accecante
Che sale e che scende in gomitoli opachi
E appanna la fiamma con bigi ricami
Nebbiosa e odorosa che intorbida e imbratta
Incendia la carta, attorciglia la latta
Tra sbuffi di zaffiro frigge lo zolfo
E ingombra il camino di torbido ingolfo
Smargiassa e sbruffona dell'ombra si burla:
appresso a lei prilla si avvita e le chiurla!
In crepiti e schiocchi s'avvinghia col ciocco
Che sia di castagno, di quercia o albicocco
Di bianco o di rosso, gialletto o celeste
tra smorfie e sberleffi s'agghinda la veste
Tra dune fumose di cenere, giace
qual gemma lucente di fulgida brace.