Sul filo della memoria attraverso la valle oscura
ritrovasi nell'aldilà in punta di piedi
smarrito nel mondo dei colori dei vizi e delle virtù
guardando oltre quel muro ove s'appoggia
adagio un ramo fiorito ascoltando
belle canzoni d'un tempo epiche imprese
figlie d'una sorella sorte digrignante i denti
nata nei vicoli bui di quel budello cittadino
ove vivono anime vaganti furbi ambulanti
satiri venditori di collant.
Storia infingarda barbuta abbruttita
dal timore di non farcela a fuggire a correre
ancora correre libero denudandosi delle vesti
saltare fossati attraversare metropoli e nazioni
giungere fino alla fonte dell'eterna giovinezza.
L'impresa estrema frutto della fantasia
vorace e di quel senso comune
dallo strano nome di fenomenologia.
l'innocenza del tempo perduto
un eden senza ruota panoramica
giostre di cavalli senza tira a segno senza zucchero filato.
Emozioni bolle di sapone esplose nel cielo azzurro
sensazioni di pelle di vocali e consonanti
votazioni primaverili per vocazioni popolari
educazione fisica e musicale per la canzone
di Vincenzo candidato poeta nelle liste civiche
della sua piccola città immaginaria.