verde danzante nelle gocce che calme
esplodono sui davanzali
un rollio di tamburi invisibili mi allarma
una tensione nascosta sbuca misteriosa
avvolta nella notte blu imperscrutabile
risalgono meduse rosse nel mediterraneo silenzio
note stridule dal fiume di catrame
risalgono da epoche lontane
epoche di paura e castigo
cadono le gocce senza memoria
sale un odore cattivo di rame
nel cielo a metà tra l’incredulità dei tuoni
e la zavorra terra
scorre una bara sospesa tra lumi e candele
le gocce si scordano di quel lembo d’oceano celeste
si intravede serena una figura gentile
un volto di acqua lucente
immerso nelle note del silenzio che fugge
la figura mostra tremante la mano
riemerge improvvisa la notte
riemerge il chiassoso brusio della vita
riemergono le gocce senza memoria
riemergono i neon a scacciare
l’imago funebre
verde danzante le gocce esplodono
sulle guance
a mescolarsi alle lacrime
che solcano i mari agitati
del cuore mio confuso