La situazione precipita
L’incomprensione diventa silenzio
E il silenzio si trasforma in paura.
Ho salito uno scalino e sto scendendo da un burrone
Ho camminato tanto senza sapere dove andare
Ho visto case e palazzi, alberghi e Motel
Da vicolo stretto a parco della vittoria
Ho fatto tutto il giro senza neanche andare in prigione
Adesso che ripasso dal via voglio almeno le ventimila.
Cosa vuoi da me?
Il mio affetto, la mia stima, il mio calore?
Le mie idee, il mio amore, il mio sapore?
O vuoi da accendere, oppure un caffè?
Cosa voglio da te?
Il tuo corpo, la tua anima, il tuo profumo?
Il tuo fascino, il tuo cuore, la tua vita?
O voglio solo da accendere, oppure un caffè?
Gli eventi si susseguono, i giorni che si inseguono
Il cielo stellato di un giorno consumato e già
Bussa nel cielo l’alba del giorno che verrà.
Ed io vorrei fermare tutto e muovermi furtivo
Nel mondo immobile, cristallizzato,
Tutto fermo in una diapositiva di un momento qualunque
Tutti immortalati in bizzarre posizioni
Tranne me, che ho tutto il tempo di capire,
Di analizzare, di considerare, di sviscerare,
Il senso di tutto quello che se non si ferma
Un senso non ce l’ha.
E capirei cosa vuoi da me, e capirei cosa voglio da te.
Posso darti il mondo intero
Se vogliamo andare avanti mano nella mano
O se vuoi posso darti anche da accendere
Od offrirti un buon caffè.