Chiudo gli occhi in questo pezzo di terra
dove profonde son le radici che afferro.
Dove il sole tra i rami e le foglie
scuote il corpo e lento mi spoglia.
E il quieto orizzonte sommerso tra i viali
dipinge un quadro quasi rinascimentale
nelle zolle umide di piccola pioggia
dove regnano arbusti, e rosse radici selvagge.
La quiete sull'erba e nei capelli disciolti
dove il vento mi porta un forte odore di biscotti
mi trascina in un quadro collinare,
dove dall'alto regna in basso il mare.
E dove donne con candidi grembiuli,
portano frutti agli uomini e ai muli.
Sono quì, con l'anima, mestruale che mi accompagna
e mi fa assistere allo spettacolo della vendemmia.
Dove rapito in questo quadro d'autore
alzo le braccia e grido forte al sole.
Ma si alzano dal ramo e spiccano il volo
i passeri spaventati dalle mie parole
e lasciano forte l'odore di resina e di spore
mentre migrano in picchiata verso il mare.
Conto i miei passi al rallentatore,
e voglio fermare adesso le mie ore
tra gli arbusti di bacche e di more,
per ripararmi felice nei roveti e nelle viole.
Adesso, gioca il mio cuore alla luce che muore,
adesso, lascio che gli occhi si chiudono al sole.