Di notte c'è un urlo
che squarcia il silenzio,
che lascia un varco
a un dolore immenso,
un dolore di vita
oppure di morte,
di chi, ancora una volta,
deve affrontare la notte,
la notte che può essere
l'inizio o la fine,
di un dolore
senza confine.
È vero, più c'è silenzio più il dolore diventa assordante... straziante... senza limiti. Belle le contrapposizione fra vita e morte, fra urla e silenzio, fra inizio e fine: tutto diventa reale in funzione del suo esatto contrario. Molto bella.