Filippochelli, quello del VD:
classe di classe, classe ammirata.
Filippochelli, quello del 17 novembre:
manifestazione al San Carlo: la castagnata.
Filippochelli, quello che fuma. Ma
uno sguardo ha fiducia, sarà storia passata.
Filippochelli, quello che si limita a cantare;
oh, perdonami, mai scelta espressione più inadeguata.
Filippochelli, quello che oggi,
e inciampo nel dirlo,
ha addirittura vent’anni.
Filippochelli, idolatrato da chi, di anni,
ne ha ancora soltanto sedici.
E pur tralasciando tali dettagli, non è che puoi dire
Filippo
Chelli
che allora non sarebbe più il mio Filippochelli.
Tuttavia oggi, venticinquemaggiozerootto,
dimentico il mio e mi rivolgo a te:
che chi s’azzarderebbe poi a negar che possiate corrispondere?
Incontro sempre felicità nell’augurare felicità;
oggi s’aggiunge il sollievo di essere in tempo a farlo.
Oh, mitico uomo dai lunghi poi corti capelli,
al di là di chi, e come, tu sia in realtà,
è una gioia essere in tempo a farti gli auguri, Chelli!